SULLE ORME DEL GRANDE IMPERATORE
Vito Bianchi su Repubblica Sera con il libro 'Gengis Khan, il principe dei nomadi'
L'intervento dello scrittore fasanese rientra in un ampio servizio riguardo la scoperta della tomba del feroce conquistatore.
Gengis Khan
FASANO - Negli ultimi mesi, anche a causa degli impegni politico-elettorali, il Vito Bianchi leader del Movimento inComune ha forse messo in ombra il Vito Bianchi scrittore, non però agli occhi degli esperti di settore. Nell'edizione di martedì 4 dicembre lo scrittore fasanese è stato infatti ospite di Repubblica Sera nello spazio Esteri per un servizio sulla scoperta della tomba dell'imperatore Gengis Khan, morto nel 1227 e la cui sepoltura è stata l'osiessone per esploratori e storici di tutto il mondo.
Oggi, tuttavia, le precauzioni del condottiero tartaro che fece uccidere tutte le persone che conoscevano il luogo della sua tomba, potrebbero risultare vane. Un gruppo di archeologi, ricercatori e alunni di una scuola della Mongolia, ha infatti dichiarato di aver scoperto il luogo esatto in cui si trovano la necropoli e la tomba del conquistatore. Sarebbero situate in una catena montuosa a nord ovest, nella regione di Khentii, dove, secondo una leggenda, Gengis Khan sarebbe anche nato e cresciuto.
L'intervento di Vito Bianchi rientra in un articolo di di sette pagine che riporta le parole Albert Lin, esploratore di National Geographic intervistato da Newsweek. Bianchi, autore nel 2007 del volume Gengis Khan, il principe dei nomadi va a dare sostanza alle parole dell'esploratore sottolineando il valore della scoperta. «Talvolta la storia dei grandi personaggi del passato innesca itinerari immaginifici che alimentano il desiderio di conoscerne - umanissima curiosità - anche il luogo della sepoltura, anche a livello di ricerca scientifica. E certo Gengis Khan rappresenta una figura di primissimo piano: quando, pochi anni fa, fu chiesto agli storici americani quale fosse l'uomo del millennio, due terzi degli studiosi interpellati non esitò nell'indicare proprio il condottiero mongolo. La cui morte, peraltro, è tuttora avvolta nel mistero: una caduta da cavallo, il seppellimento rituale (comprensivo di uomini e animali che avrebbero dovuto accompagnare l'imperatore nel viaggio ultimo), l'uccisione dei testimoni oculari per non rilevare il sepolcro: tutti elementi che scatenano il desiderio di indagare, comprendere, scoprire».
«Rinvenire la sepoltura di Gengis Khan - prosegue Bianchi - fornirebbe indicazioni preziosissime per ricostruire consuetudini, pratiche e mentalità di un'epoca e di un popolo, come quello mongolo, per sua stessa natura sfuggente, in quanto nomade. Contribuirebbe all'analisi dei fenomeni antropologici inerenti alla civiltà mongola, sia nel suo sviluppo intrinseco sia nel confronto con la civiltà cinese, islamica ed europea. Insomma, la tomba di Gengis Khan darebbe una risposta a tanti quesiti e metterebbe un punto fermo nella ricerca storicoarcheologica: sebbene, forse, penalizzerebbe l'attrazione esercitata dall'ultimo segreto del conquistatore nell'immaginario collettivo».
Il 5 e il 22 novembre scorsi è stato inoltre ospite delle trasmissioni radiofoniche in onda sulle frequenze di Rai Radio Tre. La prima volta per il programma “Fahrenheit” riguardo la figura di “Dracula”, un personaggio reale del tardo Medioevo europeo (a cui l'autore ha dedicato un libro pubblicato nel 2011), per confrontarne le vicende storiche con la leggenda del vampiro, reso famoso dal romanzo di Bram Stoker e dal cinema.
A “Radio Tre-Scienza”, in una puntata dedicata al tema “Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente” Bianchi ha narrato di immagini, fantasie e materiali dell'Europa medievale al tempo di Marco Polo (la cui biografia è raccontata in un omonomi voume pubblicato con gli Editori Laterza), facendo il punto sui saperi, le tecniche e le conoscenze fluite fra le civiltà occidentale e orientale, in quello che fu un fecondo rapporto di reciprocità alimentato dall'opera dei mercanti medievali.
di Redazione
06/12/2012 alle 08:04:14
Galleria di immagini: Vito Bianchi su Repubblica Sera con il libro 'Gengis Khan, il principe dei nomadi'
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